Insetti, piante e fasi lunari
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Chiunque viva in campagna o abbia a che fare con la stessa, sa quanto sia radicata la credenza che si debba seminare seguendo le fasi lunari, altrimenti non si ottengono i risultati sperati e le piante non crescono e fruttificano quanto si vorrebbe. Questa, appunto, è solo una credenza popolare, priva di basi scientifiche, ed ogni sperimentazione in tal senso ha provato come la luna non influenzi la crescita vegetale in alcun modo. Ma è davvero così in sesso assoluto? Esiste qualche eccezione in cui la luna gioca un ruolo ed un’influenza sulle piante? La risposta è sì, e per spiegarla occorre chiamare in causa il gruppo animale più diversificato e diffuso sul nostro pianeta: gli insetti. Ma in che modi si esprime questa relazione? Quali solo i collegamenti tra luna, insetti e mondo vegetale?
Partiamo
dall’inizio: esistono
forti legami tra i cicli lunari e gli insetti, e molte specie
assumono comportamenti diversi a seconda delle fasi lunari. Questo è
stato osservato, ad esempio, in alcune specie di Ceratopogonidae
(piccole “mosche” imparentate con le zanzare, le cui femmine
spesso sono ematofaghe
nel momento in cui
iniziano a produrre uova).
Campionamenti effettuati attraverso diverse tipologie di trappole,
hanno mostrato come il maggior o minor numero
di esemplari catturati fosse correlato direttamente con determinate
fasi lunari, quali ad esempio il
primo quarto o la luna
piena
[1].
Fenomeni analoghi sono stati anche osservati, ad esempio, su una
specie di
cimice, Scotinophara
coarctata,
infestante delle coltivazioni di riso. In
questo caso la maggior
parte degli esemplari è stata catturata durante la luna piena,
mentre in fase di luna nuova il numero era estremamente inferiore, al
netto della normale variabilità legata alla stagione e alle
condizioni ambientali che questo insetto mostra [2].
Questi
sono solo due esempi tra gli insetti che sappiamo avere cicli vitali
o comportamentali legati alle fasi lunari. Ma quali possono essere i
motivi dietro questa sincronizzazione? Quali
possono essere i vantaggi dietro ad adattamenti evolutivi di questo
tipo? Secondo alcuni ricercatori [3],
l’aver cicli vitali
in sincrono con le fasi lunari promuove la sincronizzazione degli
sfarfallamenti e dei voli per l’accoppiamento e quindi la
riproduzione, in quanto la luce lunare può essere utilizzata per la
visione dell’ambiente, per l’orientamento e la “navigazione”
a corto raggio. Di conseguenza, insetti che hanno picchi di volo,
accoppiamento o passaggio alla fase adulta durante la luna piena
possono sfruttare questi vantaggi, mentre quelli che hanno picchi
durante le fasi meno luminose, probabilmente hanno sviluppato questo
adattamento per sfuggire ai predatori (anch’essi facilitati spesso
dalla luce lunare).
Questo
è il caso dei cicli vitali e delle pullulazioni di alcuni insetti,
ma esistono legami ancora più complessi ed affascinanti tra il
nostro satellite e questi piccoli animali che ci circondano. Molte
specie di insetti migratori, quali ad esempio la farfalla notturna
Noctua pronuba, utilizzano la luna come punto di riferimento e
la usano per orientarsi e potersi muovere nella direzione utile per i
loro spostamenti a medio e lungo raggio. Se la luna è coperta,
perdono l’orientamento e non sono in grado di seguire nessuna
direzione particolare [4].
Esistono però insetti che hanno ovviato a questo problema evolvendosi per potersi orientare utilizzando la luce polarizzata riflessa dalla luna. La luce polarizzata ha la particolarità di giungere, per quanto in maniera estremamente flebile, anche se il satellite è oscurato da nubi. Il primo animale in cui questo meccanismo è stato scoperto è uno scarabeo stercorario, lo Scarabaeus zambesianus[5]. Questo insetto presenta nella zona più dorsale degli occhi dei recettori sensibili a quel tipo di radiazione luminosa, e che gli permettono di allontarsi seguendo una retta dal cumulo di escrementi da cui ha appena attinto per formare le caratteristiche palle di sterco che utilizzerà come nutrimento per la sua prole. La linea retta è il percorso più rapido per allontanarsi, ed è verosimilmente un adattamento evolutivo volto ad avere meno concorrenza per la risorsa e diminuire la competizione diretta con altri esemplari della sua specie, oltre che evitare predatori.
Abbiamo
quindi visto attraverso alcuni rapidi esempi, come esistano
effettivamente correlazioni tra insetti e luna, e con la radiazione
luminosa proveniente da essa. Ma come si ricollega tutto ciò al
mondo vegetale? Per spiegarlo, occorre ritornare in campo botanico.
Il maggior pericolo per le piante, al di là di funghi e batteri
patogeni, sono spesso gli insetti fitofagi, cioè quelli che si
nutrono di parti della pianta quali foglie, fiori e frutti, ma anche
della loro linfa. Molte piante, per far fronte a questi attacchi,
mettono in campo difese chimiche, ad esempio emettendo sostanze
attrattive per i predatori e i parassiti degli erbivori, ma anche
producendo sostanze che rendono meno “appetibile” la parte
attaccata. Un interessante in articolo [6], mette in correlazione i
cicli lunari con questo tipo di difese. È stato osservato nella
Luquillo Experimental Forest (Puerto Rico), come alcune specie di
palma presentino foglie più resistenti alla decomposizione se le
loro fronde vengono raccolte durante la luna piena.
L’analisi chimica delle stesse ha effettivamente dimostrato una diversa composizione delle cellulose e di altri composti nelle foglie durante i giorni a cavallo della luna piena. Un’ipotesi assolutamente credibile è che queste sostanze servano come difesa verso alcuni erbivori che durante la luna piena presentano una maggiore attività. Si tratterebbe in questo caso, di una correlazione indiretta tra crescita (o meglio, chimica secondaria) delle piante e fasi lunari, mediata da un altro essere vivente (o anche più di uno). È in queste correlazioni e influenze reciproche tra esseri viventi e ambiente in cui vedo la bellezza della natura e dell’evoluzione, dove diventa impossibile separare una singola specie dalle altre, e dobbiamo sempre considerarle come “fili” di un complessissimo sistema di trama e ordito che ci circonda. Un arazzo di cui spesso non ci rendiamo conto, o di cui vediamo solo la figura finita, senza che la complessità “intrecciata” nei suoi dettagli si riveli ai nostri occhi, se non a seguito di lunghe e complesse ricerche.
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[1]D. S, Kettle et al., 1998, “Factors affecting numbers of Culicoides in truck traps in coastal Queensland”
[2]Kiyomitsu Ito, Hachiro Sugiyama, 1993, “Effects of lunar phase on light trap catches of the Malayan black rice bug, Scotinophara coarctata (Heteroptera: Pentatomidae)”
[4]S.
Sotthibandhu, R. R. Baker, 1979, “Celestial orientation by the
large yellow underwing moth, Noctua
pronuba L.”
[5]M. Dacke et al., 2003, “Insect orientation to polarized moonlight”, in Nature vol. 424, 3 July 2003
Un articolo davvero interessante. Mio padre è uno di quelli che semina seguendo le fasi lunari, c'è comunque da dire che questa teoria è ampiamente sostenuta non solo dalle credenze popolari, ma anche da moltissimi siti e riviste specializzate. Tutti sono concordi nel dire che con le agricolture forzate, l'uso di concimi e pesticidi, eccetera, le fasi lunari non hanno alcun effetto. Allo stesso modo non influiscono sul trapianto delle piante. Concordano però tutti anche nell'affermare che sono imporanti per la semina in un orto biologico, in quanto la luna influenzerebbe anche la linfa presente all'interno delle piante, come fa con qualsiasi altro liquido.
RispondiEliminaDal canto mio, posso dirti per esperienza personale e ampiamente verificata da me che è meglio guardare la luna quando le piante le si taglia. Se butti giù un albero con la luna sbagliata te lo trovi molto più pieno di linfa, il che oltre a renderlo più soggetto a marcire invece che a seccare lo rende, soprattutto, più pesante da spostare. A seminare in fasi lunari diverse non ho mai provato personalmente perché lì comanda mio padre... :-)
Anche qui però ho sentito diverse testimonianze di chi ha dichiarato che seminando con la luna sbagliata le verdure, ad esempio, tendono ad andare in semenza, producendo magari più fiori ma meno verdure.