Il Signore delle Mosche

Le mosche, ovvero gli insetti appartenenti all’Ordine dei Diptera, hanno quasi sempre connotati negativi in campo mitologico, folkloristico e religioso. A causa dei loro comportamenti spesso necrofagi o coprofagi, anche a livello larvale, vengono di solito identificati come qualcosa di sporco, legato al marcio o a qualcosa di maligno. L’esempio forse più noto in tal senso è quello del Signore delle Mosche, Belzebù. Vi riporto quanto scrisse Johann Wier, medico e occultista olandese, nel suo De praestigiis daemonum del 1577:

Belzebù, signore delle mosche: che, tendendo tutte le reti, prende al massimo una mosca; questo lo rende impotente. È idolo ignobile degli Accaroniti, che sono sì nella regione dei Giudei, ma sono sacrileghi. Per questa ragione gli Ebrei hanno proclamato Belzebù principe dei demoni"




Da questa breve descrizione emerge come il demonologo, e verosimilmente molti studiosi e occultisti di quel periodo, non vedessero nel Signore delle Mosche un’entità particolarmente potente, anzi. La cosa interessante è però il fatto che venga indicato come “idolo ignobile” degli Accaroniti (abitanti della città di Ekron), un popolo che in tempo biblico abitava terre vicine a quelle dei Giudei. Definire come empie, malvagie e ignobili le divinità di popoli rivali, era abbastanza tipico all’epoca, in base a quello che possiamo estrapolare dell’Antico Testamento e altra letteratura coeva. Nei fatti, Belzebù viene nominato una singola volta nell’Antico Testamento, come Beelzebub; “Beel” deriva da “Baal” che significa “signore” e “zebub” significa “mosca”. In alcune versioni del Nuovo Testamento invece lo troviamo indicato come Beelzebul, e potrebbe essere tradotto grosso modo come “Signore dell’Alto Tempio”, forse ad identificarlo come una una sorta di genius loci risiedente in una qualche particolare località. È possibile che entrambe le interpretazioni siano corrette, visto che una non esclude l’altra. Inoltre, sappiamo per certo che gli idoli dedicati a Baal avessero forme e connotati riconducibili a mosche, e che probabilmente era venerato per difendersi dalle stesse (che nei luoghi dediti a sacrifici, erano sempre presenti in grandissimo numero, per via delle abitudini necrofaghe di moltissime specie). Un’altra interpretazione possibile, è legata alla pratica del divinare il futuro attraverso l’osservazione del volo delle mosche, che sappiamo esser stata diffusa presso l’antica Babilonia, ad esempio.


L’identificazione di Baal (o Belzebù che dir si voglia) con Satana è in realtà successiva alle sue citazioni nei libri più antichi della Bibbia, e spesso non accettata da tutti, per quanto la presenza e il manifestarsi attraverso le mosche sia tipico dei demoni sia “reali” che della letteratura. Nel Faust, ad esempio, Mefistofele si presenta come “Il Signore dei ratti e del topo, delle mosche e delle rane, delle cimici dei letti e dei pidocchi”. Divagando in campo pop, nel recente film di Sam Raimi “Drag me to hell”, le manifestazioni demoniache sono annunciate spesso dalla presenza di una mosca. Mosca che per teologi ed esorcisti dei secoli passati, poteva essere un vero e proprio vettore per un demone, e se ingerita anche solo accidentalmente, portare alla possessione demoniaca della sfortunata vittima.




In campo letterario, potremmo ancora citare il Belzebù di Milton, che nel suo Paradiso Perduto è uno dei fedeli compagni di Satana, caduto insieme a lui in seguito alla Guerra in Cielo contro Dio e il Paradiso. In quest’opera Milton si basa su diverse teorie religiose e teologiche della sua epoca, in cui le divinità dei pantheon antichi, quindi “pagane”, venivano identificate con gli angeli caduti biblici sotto mentite spoglie che sulla Terra corrompevano lo spirito dell’uomo, facendosi venerare e allontanando quindi l’umanità dell’unico vero Dio.



Satana e Belzebù, dalle illustrazioni di Gustave Dorè per il Paradiso Perduto

Sperando che questa divagazione biblico-mitologica-entomologica vi sia piaciuta, cari InnerScapisti, vi saluto e vi aspetto su questa pagina per ulteriori curiosità a base di insetti e altre amenità.

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